22 novembre 2007

Quello che le donne non dicono (ma vorrebbero tanto)

Ci fanno compagnia certe lettere d'amore: parole che restano con noi... cantava la nostra Fiorellona.
Lei però svelava particolari ormai noti (come dicono gli informatici: è un problema noto. Che vorrà mai dire non so. Sai del problema e non hai voglia di risolverlo?). Quello che gli uomini non sanno è che:
anche noi facciamo la cacca, che puzza generalmente e non profuma di violetta;
questo ci porta a pensare che, ragionevolmente, anche l'intestino della vostra dolce metà sia interamente riempito da gas semitossico che può essere espulso, a volte anche con rumore;
sebbene qualcuno stenti a crederci la donna ha davvero le mestruazioni (e non è una scusa grazie alla quale alcune si sottraggono ai piaceri dell'amore fisico);
e, mettetevelo bene in testa, il sesso piace anche a noi e anche noi abbiamo desideri particolari.

Fatta questa premessa a cui pensavo ieri sera prima di andare a letto (non so perché ma riferita alla canzone in questione) l'altroieri sera mi sono incontrata con MinchiettaUno a Le Gru. Alle 18 non è proprio come al sabato pomeriggio: ho trovato infatti subito parcheggio. Ho svaligiato il negozio kiko e intanto continuo a sperimentare strani accostamenti di colore (che si possono vedere qui). E' stata un'idea geniale andare in un centro commerciale. Tanto alle 22 già sono in stato semicomatoso tantovale vedersi prima, mangiare tranquille, fare un giro e salutarci presto.
Alla Fnac, in cassa, c'era una ragazza dal volto familiare. Tant'è che ho comunicato telepaticamente con MinchiettaUno chiedendole Era una compagnia di Biologia? mentre la guardavo intensamente, ma lei non ha capito e mi ha restituito uno sguardo perplesso. Fino a che la ragazza ha sorriso e mi ha detto 892424?. Ecco dove l'avevo vista.
Dimentico sempre che 892424 è come una grande famiglia, prima o poi ci si rivede tutti. Forse perché la quasi totalità dei ragazzi torinese ha lavorato lì essendo l'unica speranza di un contratto a tempo determinato semi-onesto.
Ieri sera ho forzato il camaleonte a mangiare facendolo arrabbiare e lanciadogli le camole in bocca quando la spalancava per mordermi. Non sta molto bene e, anzi, non sono sicura sopravviverà a lungo. Posso provare a curarlo, ma quando i batteri tornano non è mai una buona cosa.
Confido comunque nelle medicine e nella nostra forza di volontà. Si riprende da capo: disinfettare il camaleontario, cambiare le piante, fare le punture al bestio, acqua e gatorade ogni tanto.
I miei colleghi si stanno interessando e mi chiedono sempre come sta, che dice il veterinario, mangia, non mangia, ecc.
Io ho imparato un'altra grande lezione: anche i rettili sono bestie tanto impegnative e questo non è il momento per me di impegnarmi con loro.

5 commenti:

Giannoz ha detto...

ma se veramente anche voi provate e desiderate certe cose, perchè allora fate finta di non volerle???? ....perdonami ma una tipa me la sta menando all'infinito! :(

Zion ha detto...

la mia domanda invece è: ma adesso che lavoro fai??? O_O

Giannoz ha detto...

non ti seguo....dici che dovrei cambiare? in effetti sono 8 anni che faccio lo stesso :)

Carla ha detto...

@ Giannoz/1: forse la tipa non è quella giusta. Un po' come quando gratti e viene fuori la scritta Ritenta, sarai più fortunato. Ritenta!

@ Zion: eheh ti scrivo una mail.

@ Giannoz 2: eheh non so, forse parlava con me. Ma ora mi sorge il dubbio.. eheh

Giannoz ha detto...

:))