13 maggio 2022

Do. Or do Not. There’s no try

 Ieri ho fatto il mio primo saggio musicale (vorrei dire il mio primo saggio in assoluto ma come dimenticare il saggio di danza del ventre a Cömo nel lontano 2015? Non si può, anche volendo).

Avrei evitato volentieri ma David Gigante Gnomo (che da ora in poi chiamerò DGG) che ho assoldato per darmi una mano a essere meno disagiata - eh oh, ci sta riuscendo - mi ha consigliato di sì. Di pormi piccoli obiettivi sfidanti, per non annoiarmi e proseguire.

Con il Sensei e le altre 3 ragazze ci siamo accordati per un Outfit in total black: del resto non c'è da essere allegri per due motivi:

  1. Suoneremo My Heart Will Go On (e sappiamo già come finirà)
  2. Siamo in lutto per le ottime esibizioni, visto come andrà la nostra

Io indecisa tra look corto o lungo. Avevo già ovviamente deciso il corto, mi capita raramente di farmi carina, ma ho richiesto un po' a tutti consigli, finché Cliff decreta vincitore il corto. Ok, avevo già deciso ma evidentemente avevo scelto bene.

Ci troviamo al Centro di Formazione Musicale alle 18 per l'ultima decisiva prova.

Siamo emozionate, siam carine, sembriamo professionali.

Ho portato con me il violino vecchio (eh sì, ho ritirato quello nuovo ma si scorda ogni tre secondi, e quindi lo userò nelle prossime lezioni fino a fine corso e questa estate in attesa di ricominciare).

Il violino nuovo è stupendo e ha un suono diverso, più caldo e rotondo, meno acuto. Dentro la custodia è presente anche un igrometro, ha un colore naturale (confesso di aver desiderato un violino elettrico possibilmente nero che il Sensei mi ha caldamente sconsigliato e sono felice di aver seguito il suo consiglio).

Durante le altre esibizioni ho indagato su quanti anni di studio fossero alle spalle di chi suonasse e mi sono posta come obiettivo ragionevole circa 4 anni per arrivare a suonare decentemente.

Su gentile concessione di RagnoB

Nonostante inizialmente non volessi invitare nessuno, alla fine mi sono arresa. Del resto sono stata anche felice di vedere facce conosciute, ero lì per divertirmi. Come mi dice DGG non devo diventare primo violino, una volta realizzato di non avere alcuna pressione alla fine Panta Rei. Tutto scorre, tutto va. E anche gli esercizi quotidiani diventano leggeri e inspiegabilmente divento più brava. So bene che ascoltando la performance tutti avrebbero da ridire. Ma è uno strumento infame, frustrante. È l'uomo che ti piace ma non ti vuole, la ricetta che vuoi preparare ma non riesce, il lavoro che vorresti fare ma non riesci a ottenere.

Questi risultati, in pochi mesi (poco più di 6) sono decisamente miracolosi, per me e per le ragazze che hanno condiviso con me questo saggio.

Magari la ricetta non verrà al primo colpo, sarà necessario dividere in step e provarli tutti finché non si affinano.

Il vibrato non si impara in un giorno, nemmeno in un mese. Probabilmente ci va almeno un annetto se non due. L'arco forse un giorno smetterà di rimbalzare sulle corde e l'anulare smetterà di far suonare la corda su cui un attimo prima era posato.

Ci va pazienza, costanza (due cose che questo strumento del demonio mi stanno insegnando), indulgenza con se stessi, e il poco tempo che riusciamo a ritagliare da tutto il resto.


Avrei voluto cominciare molti anni fa, alle medie, quando avevo avanzato la proposta alla mia famiglia ma non c'era la possibilità di farlo e quindi lo dico con un piccolo moto di orgoglio di averlo fatto completamente da sola, senza l'aiuto di nessuno (se non il supporto del povero udito di Cliff, messo a dura prova dalle mie note stonate e dai miei stridii).

Se, nonostante i miei avvisi, volete ascoltarci, qui potete trovare altre foto e qualche video.

Ho proposto alle ragazze di continuare a suonare insieme, trovarci per suonare piccoli brani semplici ma non troppo (il Sensei ha già proposto la sigla di Games Of Thrones) sempre per darci un obiettivo sfidante ma che non sia impossibile. 

Per il resto invece oggi è una giornata un po' triste. È morto il millepiedi femmina.

Hanno fatto dei piccoli millepiedini e non capisco cosa possa essere andato storto. Domani disinfetto e pulisco per bene tutto il terrarietto. Cambio terriccio, setaccio il vecchio per trovare i piccoli e metterli da parte. Sistemo anche gli onischi (anche loro si stanno riprendendo da una brutta morìa).

Invece la regina di Messor Capitatus ha sfornato un sacco di uova e sono nate 4 operaie. Oggi sono riuscita a sistemare anche loro, dandogli dei semi di soffione. 

Hanno ricominciato a volare le rondini, come l'anno scorso quando sono arrivata qui. È forse l'unico angolo di natura che il centro cittadino consente e starei a guardarle e ascoltarle per ore.

Sta arrivando il caldo, e già lo reggo a fatica. Ma forse, questa (e un'altra piccola cosa che spero di sistemare a breve), è l'unica nota negativa di questo mio momento particolarmente felice.

3 commenti:

alberto bertow marabello ha detto...

Che bello! il violino è uno strumento piuttosto ostico, per cui, brava te che ci provi.
Comolimentoni

alberto bertow marabello ha detto...

Ops... Complimentoni voleco dire

Carla ha detto...

Grazie infinite. Sì è difficile e frustrante, ma ci sono piccoli miglioramenti che mi incitano a continuare. E sono contenta così!