14 agosto 2022

Giorno 2: il disagio - 13 Agosto 2022 - Colonia

 Il mal di testa questa mattina era davvero pesante. Ho dovuto prendere un'altra pastiglia e dannarmi per questa maledizione. Il mal di testa mi arriva a ogni cambio abitudine. Fa troppo freddo o troppo caldo, c'è troppa luce o troppo buio, faccio troppo o troppo poco, dormo tanto o dormo poco.

Insomma lo prevedo. E sono ormai una farmacia ambulante. Vuoi o non vuoi le pastiglie per la tiroide me le devo portare. In caso di emicrania mi porto anche il momentact. Che però posso prendere solo insieme ai gastroprotettori, quindi porta anche quelli. Dopo l'antibiotico per la cistite che, non ti vuoi portare anche i fermenti lattici? Poi se non è emicrania mica voglio spaccarmi lo stomaco, quindi mi porto anche la tachipirina 1000. E gli integratori per la menopausa? Che, li lasci a casa? Ok allora ci si porta anche il robo contro la gastrite che andrò avanti a currywurst e già mi vedo piegata in due al decimo piatto.

Finite le lagne da quarantenne, vado a fare colazione. Ogni volta che arrivo in un nuovo albergo non so bene come funziona, quindi mi aggiro come una disagiata tra i tavoli per imitare gli altri. Ma non ho molta voglia di ingozzarmi, anche se alla fine lo faccio. Vuoi non mangiare un brezel? Poi prendo cose dolci a caso, una fetta di una specie di torta, due dolcini, un caffè, un succo di una roba arancione (succo ACE? Non so non ci sono scritte, la telepatia non mi è stata fornita in dotazione). Comincio a scrivere il diario del giorno precedente.

Cose a caso

Si scrive qualcosa

Quando un gruppo scende per colazione tuttavia ci si rende conto che non c'è posto per tutti. Così fanno sedere un tedescone di fronte a me. Dopo avergli augurato buona colazione ci si rassegna entrambi al mutismo più assoluto. Che poi non so cosa accada ai tedeschi, fino ai 25 anni sono bellissimi. Alti e snelli. Poi si gonfiano, irrimediabilmente. Donne e uomini.

Poi arriva un tedescone con più tette di me, anche se ci va poco. Ha una maglietta bellissima, chiedo se posso fotografarla. Mi spiega che è di un gruppo, mi riprometto di ascoltarli ma in effetti non so quanto tempo avrò oggi.


E via, si va. Devo comprare una bottiglietta d'acqua da portarmi in giro quindi torno al supermercato dove, ieri sera, ho preso la bottiglia cicciona. Mi addentro al piano di sotto e scopro che c'è un mondo fatto di liquidi, per lo più alcolici e che di certo, comunque andrà qui, non morirò né di fame né di sete.

A sinistra nelle foto, ben sfuocate, le pastiglie



Una volta acquistata l'acqua e compreso, forse, come funziona il reso di plastica, vetro e lattine, vado verso la cattedrale. Che dire: è immensa e nessuna foto può rendere. Immensa e bellissima. Ci giro attorno più volte (ancora non mi spiego che me la porto a fare la macchina fotografica, peso inutile) per cercare di fotografarla ma niente, non ha senso. Entro dentro, faccio un giro e accendo un lumino. Anche qui come a Copenaghen si sono attrezzati per le donazioni con il bancomat. A me fa sorridere, forse ci sarebbe da piangere. Qualcuno prima di me ha donato 10 euro. A me 10 euro devono bastare per il cibo. Infilo un euro nell'apposita fessura e accendo un lumino per lo zio di Cliff.


Sì lo so fan cagare ma ci sono altre 1500 foto fatte con la macchina fotografica altrettanto brutte, non temete.






Quindi vado dall'altra parte del fiume. Mi piacciono un sacco i ponti. Questo in particolare si attraversa con il treno quando si arriva a Colonia (ed è anche un sacco bello). Anche qui sono arrivati i noiosissimo lucchetti, che davvero prendono tutto lo spazio disponibile su tutto il ponte.





Purtroppo prima di attraversare il ponte apprendo con grande tristezza che Piero Angela ci ha lasciati. Che ve lo dico a fare, una lacrimuccia è scesa. Per noi, figli degli anni '80, la sua trasmissione ci aveva appassionati, aveva reso interessante qualsiasi cosa a prima apparenza noiosa. Sapevo che sarebbe accaduto, ma è come se i grandi divulgatori ci stessero abbandonando. I ragazzi ora chi hanno che li appassioni davvero a qualcosa?

Mi siedo per riposare un po'. Mentre mi avvicino a una panchina all'ombra sento un toscano che si lamenta al telefono di quanto costa un espresso e di quanto faccia cagare. Ci vorrebbe un appello per gli italiani che vogliono riscoprire i sapori di casa all'estero e allo stesso prezzo: state a casa. Non mi pare che i tedeschi si lamentino della birra media venduta dietro piazza Santa Croce alla modica cifra di 7 euro.



Un chiaro esempio di civiltà: canaline per portare le bici sulle scale.




Pietre d'inciampo

Decido di mangiare un currywurst e torno verso la stazione. Qui purtroppo assisto a una sorta di manifestazione ma non capisco che dicono. Ci sono degli antifascisti che danno contro a un gruppetto più ricco di persone. Queste ultime vengono anche applaudite. Mi assistono persone che sanno meglio di me il tedesco (ci va poco, capisco due parole in croce).



Purtroppo è come temevo.


È bizzarro, dalla Germania. Un paese che ha fatto di tutto per non dimenticare e che ora si trova sempre nello stesso punto. Vero che i periodi storici di incertezza hanno creato mostri, speriamo non ricapiti, ecco.
Vicino alla stazione prendo un currywurst e una birra, ci sono dei microtavolini davanti al chiosco ma sono tutti occupati, quindi resto un po' in piedi indecisa sul da farsi finché due gentili signori, prima di liberare il tavolo, mi chiamano e mi fanno accomodare.

Un signore si avvicina: qui molti senzatetto raccolgono bottiglie e lattine, restituendoli in appositi punti forse viene restituito qualcosa (e domani proverò anche io) dopo aver ravanato nella spazzatura mi indica la lattina, e gli faccio capire che una volta finta la birra gli renderò il vuoto. Intanto fa il giro dei tavolini finché una signora non lo richiama per portarlo, penso, nel paradiso delle lattine, perché gli si illuminano gli occhi e la segue con il suo trolley da spesa, sparendo letteralmente dalla circolazione.
Mentre seguo la scena un altro signore, con barba notevole e vistose macchie di vino sulla maglia mi guarda e mi dice qualcosa in tedesco. Mi pare di essere tornata in Polonia dove tutti mi parlano in Polacco e io non capisco una sega.
Gli dico che non capisco e mi dice qualcosa in tedesco finto inglese di cui riconosco solo la parola hamburger. Ok ce la posso fare: lì di fronte c'è il Mc Donald's, forse vuole mangiare qualcosa. Gli do' due euro e sparisce dalla mia vista.

L'attrezzo dove mettere bottiglie e lattine

Mi mancava il currywurst



Il pos delle offerte dentro la cattedrale.


Decido di andare alla Farina Haus. Insomma pare che la famosa acqua di Colonia sia stata inventata da un italiano, un certo sig. Farina. E che oltre al negozio ci sia una specie di museo (che non ho intenzione di visitare). Non so come sia fatta l'acqua di Colonia così entro e provo qualche tester. Bhe un profumo delicato, non male. Per continuare il tour degli odori vado anche al negozio 4711 che vanta di vendere la vera acqua di Colonia. Sono confusa: le confezioni sono diverse, gli odori simili. Mi pare la guerra del tortellino in Emilia. È bolognese? È modenese? Bha, è buono.

Decido di farmi il lungo fiume e godermi il colore delle cassettine che si affacciano sul Reno.

Ma io le adoro tantissimo.

Mentre girovago come una Flâneur per le stradine interne incontro un uomo con un costume, stile Duffman dei Simpson. Gli faccio qualche foto col telefono e mi dice che se voglio fotografarlo basta solo chiedere. Dopo il suo permesso (eccessivamente entusiasta) uno spettatore si offre volontario per farci una foto insieme et voilà. Addio dignità per entrambi.


È una legge conosciuta. I passanti anonimi che si offrono di farti foto devono per forza tagliarti i piedi.

Vado a riposare in una chiesa dove incontro il Cristo dei lunedì. Esso replica la mia esatta espressione di rientro al lavoro dopo un weekend.






Continuando il mio girovagare senza meta incontro gente palesemente ubriaca dai costumi discutibili.



Il museo della Birra


E decido di farmi un paio di birrette nella birreria di fronte.


Sotto lo sguardo attento di un tizio sconosciuto.

Sono un po' stanca, il mio girellovago segna qualcosa come 15 km e decido di tornare in stanza a scrivere. Peccato che poi si faccia ora di cena. Vado a procacciare un bratwurst alla stazione.



Bellissima la cattedrale con le luci della sera

Mappe per chi si perde

Piccione che attende di essere investito

Warum?


... per poi tornare al pub di ieri sera che con mio grande sgomento è chiuso. No problem, vado al supermercato fornitissimo vicino all'albergo, aperto fino alle 22, e compro una lattina di kölsch.

Ormai si beve solo più questa

Ora devo decidere cosa fare nei prossimi giorni. Mi piacerebbe andare in qualche parco a leggere, ma sono tentata di fare una gita fuori porta a Brühl (che suona come brullo, quindi chissà quante belle cose). Brühl è a 15 minuti di treno, quindi davvero a portata di mano. In più confermo che per tutti i treni regionali tedeschi è stato fissato il prezzo di 9 euro. Ci penso, magari stasera, aiutata dalla guida, controllo cosa vedere, se la domenica c'è la Morte totale e in base a quello, decido. Ma il 15 qui è festa? (Google dice di sì). 

Quasi in fase di morte mi faccio una doccia, confermando il mio dubbio del giorno precedente sul fatto che il bagno non venga pulito dal 1998.

Gli invidiosi diranno che le macchie sono in realtà un disegno kitsch delle piastrelle. Mi scuso per la mia ignoranza.

Questo cerotto in doccia probabilmente darebbe qualche risposta sul DNA dei nostri antenati.

Va bhe mi tiene compagnia, che vi devo dire.

Come se non bastasse ovviamente lo scarico della doccia è otturato. In meno di due minuti oltre alla doccia vengo omaggiata di un bel pediluvio. Meno male che mi sono portata le ciabatte, che non porto mai, ma stavolta non so che intuito mi ha fatto dire "Va bhe le schiaccio sul fondo dello zaino, che sarà mai".

Le stanze riservate a booking hanno sempre qualche sorpresa. Per dire, questa, oltre al bagno di cui ho già mostrato fattezze e sporcizia, ha anche la porta di un colore e di una fattura diversa rispetto alle altre. Insomma è una porta vecchia. Fuori dalla finestra c'è una piattaforma tipo scale antincendio americane, insomma, non posso tenere la finestra aperta se esco che chiunque potrebbe entrare.
E c'è un caldo che non vi dico.
Comunque ho trottato un po', consumato diverse centinaia di calorie, e domani forse Brühl. 

Ah il mio fantastico zainetto, quello che mi porto in giro, perde colore. Così la maglietta ha una bellissima chiazza rossastra sulla schiena.



I miei giri senza senso.


2 commenti:

alberto bertow marabello ha detto...

Bella giornata e belle foto.
Free the nips è un gran bello slogan, chissà se il ragazzo che ha fatto colazione con te l'ha letto
😀
Buona continuazione. Spero in altri resoconti

Carla ha detto...

Ahah non so, stamani non l'ho visto, probabilmente è già ripartito. Grazie mille, cerco di pubblicare ogni giorno, forse mi dilungo troppo. A presto!