15 agosto 2022

Giorno 3: Brühl è davvero brulla. Ma bella. 14 Agosto 2022

 Questa mattina vorrei scendere presto a far colazione ed evitare il tedesco-che-non-parla ma come al solito mi sveglio alle 4 per riaddormentarmi e farmi viva solo alle 7.30 circa. Poco male, mi scaravento giù dal letto e scendo a far colazione. Bretzel, uova strapazzate e salsicciotti. Poi succhi vari (arancia e ACE) e caffè. Devo affrontare un caldo disumano e una camminata non da poco, voglio essere in forma.


La mancanza del bidet rende di fatto necessaria una nuova doccia (col cerotto che mi guarda e il guazzetto ai piedi) nonché trucco senza parrucco (l'anno scorso avevi i capelli corti e non necessitavo di piastra, quest'anno necessiterei però per evitare di portarmi tutto dietro ho lasciato perdere). Ma anche senza parrucco siam degne di nota quindi proseguiamo in stazione per prendere il treno verso Brühl. Decido di non usare l'app per acquistare il biglietto, forse per evitare di mettere altra carne al fuoco sulla carta di credito e scopro che nelle macchinette in stazione il biglietto costa un terzo. Ottimo, non so come mai, come si suol dire prendo e porto a casa. C'è un treno delle 10:32 ma è in ritardo di 20 minuti, così decido di prendere il treno delle 10:36 che però presto viene dichiarato in ritardo di ben 30 minuti. Mi consolo, FORSE il treno delle 10:56 è puntuale (grazie Colonia, mi fai sentire davvero a casa).

Vado allora a cercare una bottiglia d'acqua (e ho fatto bene, a Brühl non ci sarà nulla) ma nei vari chioschetti l'acqua costa uno stonfo, quindi cerco una sorta di market. Trovo il REWE To Go, la versione piccina del supermercato immenso del video di ieri. Ma malgrado i miei sforzi non trovo l'acqua da nessuna parte. Mi ripeto di aver cercato male anche se ho percorso gli scaffali più e più volte ma nonostante ciò trovo solo bibite (gassate, per il reintegro dei minerali, addizionate di ogni cosa, birre e spumanti di vari tipi e gusti, vodke, the ma niente acqua). Ci rinuncio, ormai il treno è quasi arrivato, compro una Coca Zero, così almeno mi aiuta anche a mantenermi sveglia e corro al binario 9. Secondo il tabellone, il treno occuperà sul binario i settori E, F e G ma ovviamente stanno tutti attendendo al settore C. Prevedo assembramenti sull'ultima carrozza, per fortuna io, in attesa sul settore G, prendo posto e mi godo un po' di aria condizionata (per fortuna mi sono portata lo stick solare, il braccio ieri stava prendendo fuoco!). 


In soli 15 minuti arrivo a Brühl. E una volta scesi ci si trova questo davanti. Proprio davanti alla stazione.


Praticamente Versailles ma senza turisti che sgomitano e soprattutto senza francesi (sì, lo so, scusate, non amo tanto i francesi e la lingua francese ma non è un segreto).

La villa è un tripudio di magnificenza e il giardino un tripudio di colori e odori. Decido di fare qualche foto e riposarmi su una delle panchine all'ombra per leggere un altro capitolo di "Addio a Berlino" (ve lo consiglio).

Lo Schlösser Brühl in tutta la sua bellezza. Io a bocca aperta.

Pure nei bagni divanetti d'epoca

Ciao ciao in veste da turista





Il giardino




Io che mi riposo e faccio la figa (dietro di me un povero fotografo di matrimonio cerca di immortalare le nozze di due figliuoli).


Panchine all'ombra, puro relax

Quando decido di muovermi mi aggiro furtiva lì attorno, trovando altri angoli gradevolissimi. 



A questo punto decido di incamminarmi per lo Schloss Falkenlust. In un posto così piccolo due posticini tanto graziosi. Praticamente (come direbbero le Santexuperine scalze) un concentrato di bellezza.


La strada che porta al secondo palazzo costeggia per un tratto i binari. Al guardare i binari e il ponte non può venire in mente QUELLA scena di Stand By Me. Inutile dirvi quale.

Il secondo palazzo sarà anche magnifico all'interno ma all'esterno e rispetto al primo, è meh. Visto che ho optato per essere sempre gentile con (quasi) tutti, vista una mamma con figliola che si facevano foto davanti al palazzo mi offro per fare loro una foto insieme.

Ringraziano, fotografo anche io il palazzo, mi aggiro lì accanto (c'è una cappella fatta con sassi e conchiglie, chiusa) e poi rientro. Ormai sono quasi le 14, devo decidere se mangiare in loco o incattivirmi e attendere il rientro a Colonia.


Meh.




Arrivata al paese trovo una chiesa. Sento il suono maestoso di un organo ed entro.


L'organista è giovane. Dopo il video, accortosi di me, saluta e si chiude la camicia. Fuori dalla chiesa ci sono manifesti informativi di un concerto per il primo settembre, forse stanno provando.




La ridente Brühl 


Stradine e pub

Torno in stazione, sempre per restare in tema gentilezza, aiuto un bus a fare manovra nel piazzale davanti alla stazione (penso non mi abbia cagata, ha fatto bene, sono un disastro in queste cose ma l'importante è il pensiero). Faccio il biglietto e prendo il treno delle 15.14 al volo.

Non avendo trovato niente di soddisfacente da mangiare a Brühl (anche qui come a Colonia va un sacco la cucina italiana. Ma non voglio cucina italiana. Tirate fuori ciccia e patate!) vado al Gaffel am Dom. È palesemente turistico ma non mi importa, fanno le frittelle di patate e io ho famissima. In più appena entro (penso di essere davvero l'unica che mette la mascherina in ogni luogo chiuso) il cameriere mi guarda male e mi fa intendere che devo toglierla che lì nessuno la mette. Ok va bene stai calmo. Ho solo fame, dammi cibo e birra.

Prendo frittelle di patate con salmone affumicato, panna acida, pane nero di segale, burro e cetriolo. Il tutto annaffiato da tre Kölsch. Fa caldissimo, praticamente tutto quello che bevo lo sudo.

Sono due pasti, almeno per me. Digerirò dopodoMai, e sicuro non cenerò.

Penso che esista un karma culinario. Avendo preso spesso per il culo i tedeschi in Italia, che bevono l'amaro trangugiandolo in un unico sorso, tipo shottino, mi trovo con questa roba che non so come affrontare. Il salmone andrà mangiato con il pane nero imburrato? O va sulle frittelle di patate spalmate di panna acida? Noncurante di chi mi sta fissando provo entrambe le versioni e le promuovo a parimerito. Alla terza Kölsch mi dirigo in albergo, son cotta. Più che altro mi han sfiancato il sole e il caldo. La camminata è stata assolutamente meno impegnativa di ieri.


Avrei voluto andare al cimitero, ma penso che lo farò domani, pioggia permettendo. Mi sono però dovuta incamminare verso il REWE To Go più vicino per recuperare dell'acqua. Il caldo mi massacra e bevo tantissimo. 

Domani vorrei vedere due posti, uno è il cimitero, l'altro un parco pieno di animaletti. Ma vediamo come va e come muoversi visto che sono distanti e avrei evitato i bus.

Anche il vestitino ha risentito della perdita di colore dello zainetto. Spero solo vada via tutto, una volta messo in lavatrice.

Quando andrò a Berlino proverò un passaggio in una lavanderia a gettoni e se non va via, lo getterò. Del resto era stato comprato a Berlino, è giusto che venga seppellito qui.

Alla stazione ho visto due coppie di ebrei ortodossi. Lui con i Payot, lei con velo sulla testa e parrucca. Ricordo che l'anno scorso in viaggio ho visto Shtisel e mi era piaciuta molto. E poi mi è anche venuto in mente che in Italia non ho mai visto ebrei ortodossi.

2 commenti:

alberto bertow marabello ha detto...

Bella anche Bruhl.
Certo che mangi leggero, eh?

Carla ha detto...

No guarda, ormai sono diventata un barile. Solo che in effetti cammino anche tanto. Quindi diciamo che sto meno attenta (ma son barilotto comunque). XD