21 agosto 2022

Giorno 9: sentirsi parte di un luogo - 20 Agosto 2022

 Stare in giro da sola e non avere programmi comporta il "M'importa una $ega di girare come una matta". Quindi la sveglia è tranquilla, la colazione è tranquilla, il giro mattiniero è tranquillo e generalmente sono attiva solo, dopo le prime incombenze, dalle 11.30 in poi, se tutto va bene.

Quindi mi alzo, breve doccia, vado a fare colazione al Coffee Fellows, scrivo il post, ascolto la litania del ragazzo sul tavolo accanto a me che sta studiando russo, faccio due acquisti da turista per amici e parenti. 


Il barista del Coffee Fellows mi saluta in mezzo spagnolo e mezzo itaiano, chiedendomi se ci saremmo visti l'indomani. Faccio finta di pensarci e gli dico di sì. La sicurezza con cui me lo ha domandato mi restituisce un'altra certezza. Domani tornerò al Café Melon.

Ieri sera il pittore mi ha detto che oggi ci sarebbe stato un open qualcosa e se mi ricordavo che me ne avesse parlato e che ci saremmo visti l'indomani. Ovviamente annuisco ma capisco poco, la birrona (doppia), il gin tonic, la birretta (pisciona, la Radler), lo shottino annuiscono per me. Quindi mi arriva un suo messaggio in cui mi annuncia che ci vediamo alle 15.30 alla fermata U-Schlesisches Tor. 

Non so che fare perché effettivamente Berlino regala dei buchi temporali degni di nota. Prendi due metro, leggi una pagina a malapena, e sono passate 4 ore. Decidi (come mi è accaduto il primo giorno) di fare due passi per Karl-Marx Allee e d'improvviso hai camminato per 11 km e sta tramontano il sole. Inoltre magari hai mezz'ora di tragitto con i mezzi e tiri fuori l'ebook reader ma scopri poi che devi fare 2 fermate con un mezzo, una fermata con un altro, poi uscire alla luce del sole per fare altre due fermate di tram. In tutto questo hai solo tempo di capire a che riga sei arrivata e provare a leggere una mezza frase ma non puoi distrarti e perdere la fermata. 

Va bene, vado a mangiare e poi ci penserò. Voglio un (altro) currywurst mit pommes, quello più vicino e relativamente decente che non sia a Mitte è Curry32 quindi prendo il tram e mi avvicino. Adoro prendere i mezzi qui, ci passerei tutto il giorno.

Anche qui ci passerei tutto il giorno

Prima di ordinare però vado a prelevare perché nemmeno qui si può pagare con carta.
Dopo un po' di lettura e stazionamento penso sia meglio spostarsi ma non so bene dove, comincia a essere tardi per andare a vedere qualcosa, presto per andare sul luogo di ritrovo. Così cammino verso un parco poco distante e mi siedo su una panchina (resa lievemente umida da una pioggerellina che da ieri cade sulla città) a leggere. Che poi c'è un parco (e un cimitero) in ogni zona attraversata.



La mappa del parco

Più che parchi, foreste con strade e lampioni.

Ricordo bene la fermata del ritrovo in questione. Quando ci ero venuta la prima volta penso di avere mangiato qui gli Spätzle più buoni di sempre.


Ma che ve lo dico a fare, pioggerellina e 19 gradi, non so se torno.

Uscita dalla fermata della metro (davvero movimentata) incontro il Pittore e un suo amico, ricercatore di Filosofia all'università, che chiamerò appunto il Filosofo.

L'evento è in un ostello, il cui quarto piano ha messo a disposizione (dietro lauto compenso mensile, si parla di qualcosa come 700 e rotti euro al mese) le varie stanze ad artisti che ne volessero fare uso. Oggi gli artisti aprono le porte degli studi per mostrare le loro opere.













Alcune cose sono molto interessanti, altre mi lasciano un po' perplessa, alla fine mi chiedo sempre quanto le persone non si sentano incastrate dal personaggio che interpretano e la sempiterna domanda su cosa sia davvero arte e cosa non lo sia.





In quest'ultimo video si sente una chiacchierata italiana e scopriamo che l'artista della scultura robotizzata è molisana. La registrazione che va in loop in sottofondo è di tre comari del suo paese (San Martino, dietro Termoli, vicino al paese di Madre, quando si dice che il mondo è piccolo). Il Pittore e l'artista molisana parlano del materiale usato, di come è stato robotizzato (grazie a un ingegnere lì presente, forse spagnolo), io faccio il video e mi eclisso. A un certo punto, in corridoio, sento l'urlo di una donna, fortissimo.
Mi giro, tutti ci giriamo e assistiamo a questa scena.

Una donna, completamente nuda, con la pelle colorata di rosso, le scarpe dipinte di rosso, la parrucca rossa corre urlando in corridoio, inseguita da un uomo nudo (ma in mutande), totalmente dorato, con una maschera da toro anch'essa dorata, entrambi inseguiti da un fotografo (il cui studio avevamo visitato poco prima) alto, magro, capelli lunghi e ricci, totalmente estasiato dalla riuscita della sua performance che scatta foto a raffica con il flash montato sulla slitta della macchina fotografica.

AWESOME AWESOME

Lui è incredibilmente divertito, sembra in preda a un trip, totalmente eccitato per l'effetto della sua performance artistica. Non riesco purtroppo a riprenderli anche se ripassano, non ho fatto in tempo.

La performance nasce e muore nel momento della sua attuazione, e noi ne siamo inconsapevoli vittime.


Intanto Cliff è in partenza per rientrare a casa dopo una settimana di lavoro sfiancante. Io, il tempo di tornare in Italia e risistemare le bestie e le piante, lunedì sera partirò per terre umbre. Lavorerò da casa sua, avremo tempo di passare un po' di tempo insieme, almeno di sera, e il weekend successivo ovviamente.

Se ci fosse stato anche lui avremmo riso un sacco di questa situazione in cui non ci si può sentire né a disagio ma nemmeno totalmente a proprio agio. Come essere al cinema a vedere un film di cui non si è compresa bene la trama.

Usciamo e andiamo a prenderci un caffè al 19 grams. Il ragazzo che ci serve, italiano (romano?) ci racconta della disavventura con un tedesco che si era lamentato, urlando, del fatto che il caffè non fosse stato macinato bene e che lo ha scombussolato.

Sentire i tedeschi che litigano porta un po' indietro nel tempo e fa parecchia paura.

A quel punto ci salutiamo, però. Il Filosofo torna a casa a piedi, dice, io e il Pittore prendiamo la U12 e facciamo qualche fermata insieme prima di separarci e salutarci alla prossima.

Rientro in albergo, non so se mangiare. Non è tardi né presto. Mi metto un po' a leggere e io e Cliff ci sentiamo per telefono, gli tengo compagnia per quelle due ore di viaggio mancanti. Lo sento stanco, molto. Non so quando riusciremo a fare un viaggetto insieme, per ora siamo stati solo a Venezia per il mio compleanno e abbiamo fatto qualche gita durante quei giorni in cui avevamo ferie entrambi, restando in Umbria.

Ho un'altra settimana di ferie a Settembre: l'avevo presa per il nostro anniversario e immaginando che fosse un po' più libero dal lavoro ma purtroppo no. Quindi se avrò un po' di soldi potrò fare eventualmente un salto in qualche paese dell'est o tornare in Polacchia. Ma non è una regola, posso anche stare a casa, suonare il violino che da un po' latita, rimettermi a studiare, giocare ai videogiochi, rilassarmi semplicemente, perché no?

In quella settimana poi ci sarà entomodena, può anche essere che decida di andare a presenziare come al solito, prendere una birretta con gli amici che posso vedere solo lì, fare due chiacchiere e ripromettermi di non acquistare niente (e tornare puntualmente con qualche esapode).

A proposito di esapodi, le vespe berlinesi sono parecchio sfrontate e invadenti. Non gliene frega un ca$$o. Ho rischiato di mangiarne una in quanto si era mezza posata su un pezzo di torta già infilzato da una forchetta. Non fai in tempo a finire che scroccano i resti sul piatto, golosissime di residui di salsa del currywurst (ma sarebbe più corretto dire della currywurst) e di torta. A volte anche di birra o caffè (no ma fate pure).

Comunque domani partenza, al solito sarà una giornata un po' buttata ma va bene, farò la flâneur in giro finché non mi romperò le palle e deciderò che per stare in giro così tanto vale sedermi in aeroporto a leggere. E si torna alle sveglie, al lavoro, al caldo, per fortuna almeno stretta in un abbraccio con Cliff, Rohan, gli ulivi, l'Amore.

4 commenti:

alberto bertow marabello ha detto...

Un poltrona delle tette la trovo molto invidiabile
Ma non so se Santamoglie possa essere d'accordo
😂

Carla ha detto...

La gente ci si sedeva: ammetto di non avere avuto cuore, essendo una tettemunita :D

alberto bertow marabello ha detto...

Non oso pensare alla versione maschile... 😂

Carla ha detto...

Ah bhe, c'era qualcosa ma non ho postato le foto perché vorrei mai Google si svegliasse e decidesse di oscurarmi il blog. XD